-1970-

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
n9p
00mercoledì 1 dicembre 2004 09:03
“1970”

Il fango si stava appiccicando in maniera fastidiosa sul viso di Franco Belugi, essendo per il momento cittadino americano era stato costretto dallo stato a partite per la Cambogia, affianco a lui c’erano un paio di soldati sud vietnamiti che marciavano con gli occhi bassi e con il fucile a tracolla, stavano entrando nella capitale cambogiana per mettere la parola fine alla presunta dittatura comunista in quel paese, Franco Belugi stava camminando e stava pensando alla sua ragazza che lo aveva seguito da Parigi in quel luminoso millenovecentosessantotto, stava pensando troppo forse perché non s’accorse che un ordigno era esploso poco lontano da lui buttando sotto chili e chili di macerie molti soldati lui compreso!

Il buio era palpabile aveva sopra di lui macerie di quello che in passato era una casa, affianco a lui dei soldati sud vietnamiti morti completavano il quadro della visibilità di Franco Belugi, non poteva muoversi e la sua gamba sinistra era sotto una trave alquanto pesante, sapeva che se avrebbe urlato la polvere e le macerie gli avrebbero tappato la bocca e non voleva provare quell’esperienza, rimase immobile per molto tempo con un solo pensiero in testa… la sua ragazza, il suo corpo… la sua mente, il tutto di lei!

Uno spiraglio di luce colpisce l’occhio sinistro di Franco Belugi, e una faccia gli appare davanti, si sente salvo ma non lo é… un cambogiano terribilmente arrabbiato gli si para davanti, lo alza di peso dalla sua prigione di macerie e lo fa camminare (nonostante la gamba messa molto male) in direzione di un furgoncino che svolge il compito di trasportare i feriti e i futuri prigionieri, Franco Belugi sale e una manganellata gli fa perdere i sensi.

È seduto su una scomoda sedia di legno, ha le braccia legate dietro la schiena e le caviglie legate alle gambe della sedia, un’onda d’acqua gelida lo colpisce in piena faccia e Franco Belugi si risveglia dal suo sonno forzato, un generale gli parla in cambogiano e gli pone domande, Franco Belugi risponde in cambogiano a tutte le sue domande provocando stupore nel generale, dopo sei giorni d’interrogatorio Franco Belugi può essere slegato ma dovrà rimanere in carcere perché viene considerato un’efficiente soldato americano.

Le carceri cambogiane sono l’anticamera dell’inferno, scarafaggi grossi come topi camminano sulle parete e a volte sui corpi stanchi dei prigionieri, uno spiffero entra perennemente dalla microscopica finestrella situata sulla parete est della prigione provocando malanni che in Cambogia sono praticamente incurabili, Franco Belugi è compagno di carcere di altri tre soldati, due di questi sono americani e uno è sud vietnamita, parlando con loro Franco Belugi scopre che loro quattro sono gli unici sopravissuti di tutti e due i plotoni che erano entrati nella capitale e che il trattamento subito da Franco Belugi è già stato subito dagli altri tre… la tristezza regna sovrana in quella prigione!

Dopo un mese e quattro giorni di prigione mangiando (presubilmente) gli avanzi dei cani del generale e riparandosi dal freddo innaturale dello spiffero malefico Franco Belugi e gli altri tre soldati vengono liberati da altri soldati americani che annunciano che la capitale é stata espugnata e che ora non c’è più nulla da temere, il soldato che apre la porta della prigione è vestito con la divisa estiva e i quattro prigionieri non capiscono come mai nella loro prigione faccia così freddo… lo scopriranno poi… infatti, dietro alla finestrella della prigione il generale aveva fatto collocare un’enorme ventilatore che sparava aria gelida ventiquattro ore al giorno per trecentosessantaquattro giorno all’anno, Franco Belugi era libero finalmente e dopo quei terribili giorni di prigionia decise di ritornarsene calmo e quieto a casa sua a riabbracciare la donna che amava alla follia e decise sull’aereo militare che lo stava trasportando dalla Cambogia in America di chiedere (a colei che gli aveva fatto superare la tristezza nei momenti più cupi della sua prigionia) la sua mano…
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:43.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com