Allenamento Kaltia vs Gwendhelen

Kaltia94
00lunedì 15 ottobre 2012 00:52
Potenza +1
Riassunto: Kaltia solitaria in sala d'arme, dopo istanti di "meditazione" decide di allenarsi da sola ma viene interrotta da uno stivale che le colpisce la schiena. Solo ora quindi si accorge che la mezzelfa per tutto il tempo la osservava nascosta dietro i manichini della sala e dopo una serie di frecciatine, le due decidono di allenarsi con il tiro alla fune per allenare la forza fisica.
Kaltia sembra avere la meglio entrambe le volte e la serata si conclude con Tormenta che andrà a prendere del vino per consumarlo in camera di Gwen.

Commento: la cosa dello stivale è stata fantastica! Grande Gwen! ahahaha...un grazie alla player, come sempre un piacere :D


REGISTRAZIONE:

KALTIA [Sala armi] [La sala d'arme è silenziosa, come del resto tutte le mura, animata dalla luce che si propaga dalle varie fiaccole appese alle pareti. Spesso e volentieri l'irlandese si rintana in questa stanza, con o senza mentori, lei viene qui, per allenarsi da sola, per sfogarsi, per migliorare, per concedere libero passo alla brama di danzare con le armi che spesso fa capolino in lei,>>
KALTIA soprattutto in queste ultime lune, dopo i vari avvenimenti, a partire dalla Quarta contro cui si è rivelata impotente, per finire su Artiglio che ha abbandonato del tutto quel grande mosaico che è il Caos, seppur era uno dei fondamentali pilastri. Eppure Tormenta è ferma immobile al momento, seduta sulla pavimentazione con le gambe piegate innanzi il busto e la schiena che poggia >>
KALTIA assieme alla nuca contro la parete, ad un angolo dell'ampia stanza. Indossa come al solito l'armatura in cuoio nero completa, tranne per l'elmo che sosta a terra al suo fianco sinistro, lasciandole scoperto il volto ed il crine ordinatamente legato in uno chignon. Alla cinghia le compagne spade, la lunga al fianco sinistro e la corta a quello destro, e sempre sulla cintura ben in vista >>
KALTIA l'effige di Cacciatrice. Il volto è spento ma la mente vola, il nervosismo divampa come un fuoco inarrestabile, soprattutto per le notizie avute dallo spettro per quanto riguarda Raine. Troppi pensieri che si accavallano, davvero troppi. E si concede del tempo qui in sala d'arme che sembra deserta, tra poco probabilmente tornerà a visionare l'esterno della stanza del Ductor.]

GWENDHELEN [Sala Armi]Nulla andava lasciato al caso in quei momenti.Niente teli per tergersi il sudore, armi in giro, nessun segno di vita. Era da ore nella sala ad allenarsi, le sembrava che solo la puzza che pensava di emanare fosse sufficiente a farsi rilevare, ma la fortuna era stata generosa con lei, e le aveva spedito una vittima>>
GWENDHELEN >>umana.Ne aveva potuto udire i passi (sensi sviluppati:udito), e aveva fatto in tempo a nascondersi bene, dietro un cumulo di manichini ammassati in un angolo e pronti per essere rimessi in sesto dopo i brutali colpi di qualche caotico troppo nervoso. Vestita completamente di nero, si era coperta il capo con>>
GWENDHELEN >>una cappa di stoffa, che da tempo aveva aggiunto al suo abbigliamento. Giaceva sulle spalle ammassata su se stessa, per essere tirata su all'occorrenza.Invisibile anche il volto, ora coperto. Soltanto gli occhi si potranno vedere. Kaltia era entrata da un po' e lei l'aveva osservata dalla sua postazione senza>>
GWENDHELEN >>che lei potesse accorgersene (furtività 1).La osserva. Sembrava pensierosa, perchè non si allenava?

KALTIA [Sala armi] [Non è mai un bene esser vittima di troppe emozioni, poichè seppur si tenta di reprimerle tutte, la distrazione prende il sopravvento. Forse è per questo che, essendo troppo svrappensiero, la nordica non si è accorta di non essere sola, ma che alla sua sinistra, verso l'altra parete, dietro i manichini c'è un'altra presenza, Gwen. La mano mancina ora s'allunga verso >>
KALTIA l'esterno sinistro ed andrebbe a cogliere l'elmo dalla bassa estremità di esso per condurlo tra cosce e pancia, incastrarlo in quella minuta porzione di spazio che intercorre tra busto e gambe ancora piegate innanzi a se. Andrebbero poi a tamburellare nervosamente le dita di entrambe le mani sopra il cuoio dell'elmo, mentre ora il capo che precedentemete era contro la parete, andrebbe>>
KALTIA ad abbassarsi concedendo alle iridi di spaziare serie verso la restante sala. Nonostante tutto, nonostante il fastidio, il pensiero dominante ora è che vuole muoversi, vuole allenarsi, vuole sfogarsi...ma come? Gli occhi azzurri ricercano vari elementi nella sala, a partire dalle funi, passando per le armi di legno fino a morire sui manichini. S'insinua in lei pian piano l'idea di >>
KALTIA avventarsi come una belva contro uno di questi... ma ancora sembra non intenzionata ad alzarsi, nè s'avvede della mezza che a quanto pare s'è nascosta bene.]

GWENDHELEN [Sala armi]La guarda bene nel dettaglio, lenta si sposterebbe per raggiungere un altro nascondiglio ideale. Guarda bene ogni angolo della stanza, ciò che è più vicino e alle spalle di Kaltia è una tenda che cela la luna, a cui un uomo saggio si sarebbe inginocchiato, nnostante lei non capisse il motivo. Rapida e silenziosa, si appiattirebbe vicino al muro e attenta non far rumore, in>>
GWENDHELEN >>punta di piedi, si avvicinerebbe alla tenda, sparendo dietro di essa ma lasciandosi uno spiraglio per osservare i movimenti della ragazza. Non sapeva esattamente come, ma in lei c'era qualcosa di strano. Meditare andava bene, ma a lei sembrava arrabbiata. Il modo in cui tamburella sull'elmo era sintomatico, secondo la logica della folle. *bene ... è carica allora...*. Penserà, guardando la>>
GWENDHELEN >>giovane. Le ombre sotto la tenda giocavano curiosi giochi, pertanto cercherebbe il più possibile di mimetizzarsi con l'arredo. (furtività 1).

KALTIA [Sala armi ][Ancora ignara che la mezza è nei paraggi, sembra essersi finalmente convinta a non starsene piu' con le mani in mano. Riponendo nuovamente l'elmo al suolo, accanto al fianco dx, andrebbe ora a scomodarsi puntando bene le piante dei piedi al suolo e cercando ausilio anche dalle mani a terra contro la pavimentazione poste esternamente ai fianchi. Ergerebbe dunque la sua snella figura lambita>>
KALTIA di cuoio nero verso l'alto con una spinta delle membra verso l'alto in avanti, senza per il momento curarsi dell'elmo che rimarrà al suolo, visto che è da sola e per quello che vuole fare non le serve. Avanzerebbe decisa e sinuosa verso il centro della grande sala arrestandosi perfettamente frontale, a 5 metri di distanza, innanzi ad uno dei manichini. La gamba sx avanzerebbe rispetto >>
KALTIA alla gemella dx di una distanza pari all'ampiezza delle proprie spalle, ed il piede arretrato, dunque il dx, sarebbe lievemente in diagonale sulla dx rispetto al gemello mancino. La mandritta andrebbe a stringere con decisione l'impugnatura della spada lunga al fianco sx, e poi andrebbe a compiere con tutto il braccio dx un movimento semicircolare in senso orario, quindi da sx a dx. >>
KALTIA L'intento della Cacciatrice sarebbe quindi quello di sfoderare la lunga, di far compiere a quest'ultima una sorta di arco a mezzaria per poi farla ridiscendere verso il basso, infatti l'elsa della lunga verrebbe successivamente mantenuta all'esterno dx del corpo, ad altezza bacino, a 20 cm di distanza da questo, con il braccio dx che si manterrebbe piegato in un'angolazione circa retta. >>
KALTIA La lama andrebbe ad inclinarsi appena sulla dx, quindi verrebbe posta lievemente in obliquo rispetto al terreno con la punta che andrebbe a puntare l'esterno alto a dx. Il braccio sx in tutto cio andrebbe solamente a piegarsi innanzi al busto in un'angolazione acuta, con il pugno sx che disterebbe di una 20 di cm dal petto e con il gomito sx che punterebbe il basso esterno sx. >>
KALTIA Si focalizza sul manichino, lo guarda intensamente, cerca di immaginare già la sua prossima mossa, con le gambe che ora andrebbero leggermente a flettersi, sempre che Gwen non spunti fuori prima..]


GWENDHELEN [Sala armi-tenda]Si guarda i piedi, e a terra adesso. Cerca qualcosa per colpire il proprio bersaglio, senza ferirlo ovviamente, essendo una consorella. Non vede niente però, che faccia al caso suo. Tutto troppo affilato. Sovrapporrebbe dunque il piede dx al mancino alzandolo all'altezza del polpaccio, e spingendolo verso il basso, sfilerebbe>>
GWENDHELEN >>parte dello stivale.Giunto quasi a terra inclinerebbe il piede fermo sul post, verso l'esterno, e mantenendo l'equilibrio (agilità 1), riuscirebbe a sfilarselo completamente, rimanendo con il calzare nero e basta.Osserverà di nuovo i movimenti di Kaltia, che ora si anima ed è pronta all'azione a quanto pare>>
GWENDHELEN >>non può essere certa che non l'abbia sentita, che quella spada non sia pronta per lei. Ogni muscolo ora è teso, pronto a schivare un attacco.Si chinerebbe appena a prender fra le mani lo stivale, calibrandone il peso. Il braccio formerà un angolo di 90°, e lo stivale sfiorerà appena il volto coperto della mezza.>>
GWENDHELEN >>Muoverà un passo laterale verso sx, per uscire dalla tenda e silenziosamente caricherebbe indietro il braccio, trattenendo saldamente con la mancina la calzatura, e presa la mira, riporrebbe tutta la propria forza in quel tiro, che se ben riuscito colpirebbe la schiena o le natiche della ragazza.

KALTIA [Sala armi] [Proprio mentre starebbe per scattare come una molla violenta, come il felino che scatta verso il topo adocchiato, percepirà una bottarella lieve dietro la schiena, contro l'armatura. Repentino sarebbe il mutamento di posizione della Cacciatrice, che ora affiderebbe tutto il peso corporeo alla gamba arretrata, quindi la dx, e facendo perno sul piede dx, andrebbe a ruotare con il >>
KALTIA corpo in senso orario, da sx a dx, di circa 180° in modo da porsi perfettamente frontale alla direzione da cui è provenuto il colpetto. Di nuovo andrebbe in posizione di guardia, pronta ad ogni eventualità, con la gamba dx arretrata ad ampiezza spalle rispetto alla gemella mancina che quindi sarebbe avanzata, lievemente in diagonale sulla sx. La lunga permarrebbe nella precedente posizione >>
KALTIA così come anche il braccio sx a protezione del petto. Dapprima lo sguardo s'abbassa sullo stivale, visione che innalzerà spontaneamente il sopracciglio destro dell'irlandese, ma volgendo lo sguardo innanzi a se, si ritroverà Gwendhelen. Amaro il sorriso che le dipinge le labbra, così come sarcastica sarebbe l'espressione che s'impadronisce dei tratti. Le gambe tornerebbero a distendersi>>
KALTIA ed il braccio dx ora compierebbe la movenza inversa a quella precedente, dunque semicircolare ma questa volta in senso antiorario. La lama della lunga disegnerebbe un altro arco a mezz'aria da dx a sx, fino a quando l'arma si ritroverà al suo posto, dentro il fodero appeso al fianco sx della Cacciatrice. Le braccia s'intrecciano al petto, il capo beffardo si reclina sulla destra ''Spero ci siano >>
KALTIA delle spiegazioni logiche a tutto questo.... a partire dal lancio dello stivale per finire a te che ti nascondi per la sala... invece di allenarti?'' chiede sfrontata come al suo solito, fissando ora la mezza negli occhi a 3 metri di distanza da lei.]

GWENDHELEN [Sala Armi]Il gesto repentino di Kaltia susciterebbe un sorriso sotto la stoffa, mentre la mancina istintivamente andrebbe ad afferrare la corta, per l'elsa, impugnandola come si conviene. Il movimento proseguirebbe, ma prima saranno le parole a precedere l'estrazione dell'arma. - Oh... io non correrei, tecnicamente hai un pugnale piantato nella schiena...Cacciatrice. Direbbe con il tono inconfo
GWENDHELEN >>di giovane spettro.Sorride, quando Kaltia reagisce in quel modo tanto stizzoso. Tipico di Tormenta. Non era come Ghiaccio, inseparabile compagna di birbonate. La mano libera andrebbe a liberarsi della cappa che le copre capo e viso, mostrando ora l'ovale bel fatto e i capelli intrecciati. - Voi pensate che>>
GWENDHELEN >>se fossi stata ad allenarmi, vi avrei potuta pugnalare? Chiederebbe muovendo qualche passo appena verso di lei. Le labbra rosse si muovono appena quando parla. - Tormenta... per quanto non sia mia abitudine...c'è qualcosa che vi... Si interrompe. No, non era sua abitudine chiedere se qualcosa non andava.Era Eilantia che capiva tutti.

KALTIA [Sala armi] [Concede silenzio alla mezzelfa mentre da capo a piedi la osserva con attenzione, per poi soffermarsi sui suoi occhi. Non ha tutti i torti, e forse la valanga dei pensieri che l'assillano negli ultimi tempi, in un'altra occasione le avrebbero donato una pugnalata alla schiena, tuttavia scrolla le spalle optando per il sarcasmo. ''Si...uno stivale è ottimo per pugnalare la gente'' >>
KALTIA ironizza, seppur la voglia di farlo è pari a zero...''Comuque la prossima volta svelati ai miei occhi... così vediamo se riesci a pugalarmi come si deve'' le lancia una sfida, ancora ironica nella voce e nel volto, anche se alle ultime parole di Gwen la fronte viene istintivamente aggrottata per una manciata d'istanti. Probabilmente l'ha vista immobile come un manichino all'angolo >>
KALTIA della sala, intenta ad esser divorata dall'ira che ultimamente in lei par essere innarestabile... quindi scrolla il capo, orgogliosa, fredda come al solito, ricoperta da quell'involucro di gelo in cui spesso e volentieri si richiude, iniziando a dirigersi a passo lento verso la parete sulla sinistra...''Che mi? Stavo cercando di colpire un manichino con la spada e mi è arrivato uno >>
KALTIA stivale sulla schiena...tutto qui'' schietta e frettolosa, andrebbe a chinarsi per cogliere una fune che sostava sulla pavimentazione con la mano mancina, prendendola da una delle due cime di essa, e poi tornerebbe ad incamminarsi verso la mezza fino ad arrestarsi a 2 metri da lei, sempre frontalmente. ''Quanto sei forte Gwen?'' le chiede infine, agitando la fune innanzi al busto, >>
KALTIA non si parla di armi ma si parla sempre di allenamento fisico, e la potenza è fondamentale, ragion per cui ha intenzione di allenarla, oggi deve assolutamente fare qualcosa, deve sfogarsi, deve sudare, deve far sfociare la tensione ed il nervosismo. Occhi su Gwen in attesa di risposta.]

GWENDHELEN [sALA aRMI]Da tempo osservava le sue prede.Si metteva in silenzio, e giocava a nascondino.Era facile attaccare se eri bravo, questo glie lo doveva concedere, ma non era quello il punto. Pian piano, stava imparando a capire gli altri, poiché soffermarsi ad osservarli era una cosa. Ora guarda bene quel che fa Kaltia>>
GWENDHELEN >>* una cosa fondamentale.
GWENDHELEN >>è nervosa, l'ira in lei è palpabile. Scrolla le spalle, e senza dire un parola afferrerebbe la fune che lei le lancia sgraziatamente. - Ben poco sorella... ma il Ductor, mi ha sempre detto di concentrarmi sulle abilità della mia razza... menti a chiunque ma non a una folle. Direbbe guardandola negli occhi. - Cosa vuoi...? ti devo legare? Chiederebbe maliziosa quasi.


KALTIA [Sala armi] [ Mentre silenziosa ascolta le parole della Mezza, andrebbe ad attorcigliarsi saldamente la fune attorno all'avambraccio dx, per cercare di afferarla con la mandritta con il palmo rivolto verso l'alto e le dita strette attorno alla corda. Nel mentre farebbe nuovamente avanzare la gamba sx andando quindi ad offrire a Gwen il fianco mancino, e le gambe si distanzierebbero >>
KALTIA ancora una volta ad ampiezza spalle. La punta del piede sx punterebbe la Cacciatrice, quella del dx l'esterno dx. Anche la mancina ora afferrerebbe la fune in una stretta che sarebbe avanzata sulla corda di 10 cm rispetto quella della mano destra. Le braccia sarebbero piegate esternamente e radenti ai fianchi in modo da avere i pugni stretti attorno alla corda innanzi il busto ad altezza del fascio >>
KALTIA addominale ad una ventina di cm da questo, e piano piano le gambe inizierebbero a flettersi...''Legarmi? Non ci riusciresti neanche mentre dormo...'' principia, palesandole un sorrisetto sarcastico e beffardo...''Inizia tu a tirare...'' conclude, ancora rilassata, ma pronta a reagire nel caso Gwen decidesse di tirare per prima... non ha bisogno di spiegarle altro.]

GWENDHELEN [sala armi]Si metterebbe anche lei in posizione adesso, assecondando le richieste della congildata, bisognosa di faticare. Porrebbe la mano dx avanti a stringer la corda, e la sx in retroguardia poiché le sarebbe servita per imprimer una maggior presa. Il piede dx seguirà la posizione del braccio leggermente teso pronto a tirare>>
GWENDHELEN >>non appena l'avversaria avesse iniziato a tirarla in avanti.Non sapeva quanto Kaltia fosse allenata in quel frangente, poiché non le era mai capitato. Ricordava di aver trascinato a lungo un tronco dalla baia alla propria stanza, di aver indossato corazze più pesante di lei, che le facevano dolere ogni singolo muscolo>>
GWENDHELEN >>ma non era certa di essere preparata. - Oh...ti faresti legare e ti piacerebbe tesoro. La provoca palesemente. É maliziosa nel verbo, ma nient'altro. Imprimerà forza nella presa e tirando indietro le braccia, inizierà a piegare le ginocchia, cercando con tutte le proprie forze di tirare con sé la ragazza che ha di fronte. Sentirà ogni muscolo dell'addome e della schiena, contrarsi e piegarsi a
GWENDHELEN >>e abusa del fatto di averne uno senza stivale che meglio aderisce al pavimento.

KALTIA [Sala armi] [Appena percepisce la spinta di Gwen che tira la corda innanzi a se, ecco che inizierebbe a contrarre i muscoli delle braccia, nello specifico i bicipiti, al contempo le gambe andrebbero a flettersi molto ed il peso corporeo verrebbe affidato a quella arretrata, la destra. Il busto andrebbe ad inclinarsi all'indietro, lievemente in diagonale sulla destra, per accompagnare >>
KALTIA il moto delle braccia che vorrebbe essere il piu' potente possibile, infatti gli arti superiori ancora piegati tenterebbero di tirare la fune all'indietro. Sentirebbe vibrare i muscoli di tutto il corpo per la potenza impressa nell'atto, ma s'impone psicologicamente di non demordere, visto che non è affatto nel suo stile. ''Dipende da cosa fai dopo che mi leghi con la corda'' >>
KALTIA un ringhio visto lo sforzo, questo fuoriesce dalle rosse labbra dell'irlandese, parole maliziose, terribilmente maliziose, su cui però non si sofferma piu' di tanto poichè intenta a concentrarsi su ciò che sta facendo. Decisa sarebbe la stretta delle mani sulla fune, piano piano tenterebbe anche di cercare ausilio dai deltoidi e dalle scapole che spontaneamente cercherebbero >>
KALTIA di avvicinarsi tra loro e quindi chiudersi verso l'interno.]

GWENDHELEN ha ottenuto: 29
KALTIA ha ottenuto: 30

GWENDHELEN [Sala armi]La sente ringhiare e forse è quella la strategia vincente, o forse è il dolore alle dita del piede dx che si incastra in una fenditura del pavimento. Sente le ossa del piede scricchiolare bruscamente, e pur facendo leva sul piede stesso, tirando con forza all'indietro, dovrà toglierlo per evitare di romperselo. Per quanto non si lamenti del dolore, sapeva che il limite era quello>>
GWENDHELEN >>che l'avrebbe costretta a non camminare per settimane. Si sbilancerebbe dunque, mollando di un poco la presa, e facendo scorrere sotto le dita mezzo metro di corda, per tentar immediatamente di tornare in posizione. é seria adesso. sente il sudore imperlarle la fronte e parte dei seni, procaci. - Quello che vi farei... ? magari vi darei altre stivalate in testa. Direbbe con rabbia adesso>>
GWENDHELEN >>continuando a mantenere la corda in tensione.

KALTIA [Sala armi] [Sboccia vispo un sorrisetto nel vedere che riesce con la sua forza a sbilanciare Gwen dalla sua parte, un assottigliarsi delle labbra che tuttavia svanisce presto poichè deve tornare a focalizzarsi su quello che potrebbe paragonarsi ad un secondo round. Il capo si piega lentamente prima a destra e poi a manca, mentre percepisce goccioline di sudore impregnarle le tempie >>
KALTIA le gote ed il resto delle membra visto che indossa ancora l'armatura...''Risparmia il fiato per il secondo tiro Cacciatrice..'' sibila nuovamente con ironia, lanciandole un'altra occhiata di sfida. Le gambe si manterrebbero flesse, molto flesse, la gamba sx sarebbe ancora avanzata ad ampiezza spalle rispetto la gemella dx e su quest'ultima sarebbe ancora affidato il peso corporeo della >>
KALTIA nordica. Le braccia sarebbero ancora piegate, i pugni stretti attorno alla corda, il sinistro avanzato rispetto a destro su di essa, sarebbero innanzi all'addome e tornerebbe a contrarre con forza i bicipidi così come i muscoli della schiena per tornare a tirare la corda all'indietro e quindi tentare di sbilanciare la compagna un'altra volta verso di se. Tesa come una corda >>
KALTIA di violino l'irlandese, ma nonostante ciò si focalizzerebbe anche sulla respirazione, ricercandone un giusto ritmo fluido per proseguire con l'allenamento. Le scapole cercheranno ancora una volta di avvicinarsi tra loro, i muscolidelle gambe e delle braccia torneranno a vibrare, ma resiste per riuscire ancora una volta nell'intento.]

GWENDHELEN [Sala armi]Non appena l'avversaria torna seria,la mezza si ricarica di nuova energia. Punta meglio i piedi a terra e lascia che sia Tormenta a continuare quella strana lotta. Ogni singolo muscolo è pronto ad accogliere un altro tiro di fune, con fatica e concentrazione. Raccoglie tutte le proprie forze, sebbene scarse >>
GWENDHELEN >>e guarda, quasi con rabbia la ragazza, anch'essa sudata, ma concentrata.Al tiro della fune , opporrà ogni forza bilanciando il proprio peso e tenendo le ginocchia flesse, una indietro e una piegata e posta in avanti (dx) che servirebbe per non farla sbilanciare nuovamente. Le braccia sono tese in avanti, e cercherebbero con >>
GWENDHELEN >>ogni briciolo di energia di tirare indietro la fune, provando a muovere anche un passo indietro. - Sorella... queste affermazioni ti costeranno vino...Direbbe fra un respiro e l'altro digrignando i denti. Sente il calore avvolgerle il volto e il sudore colarle dalla fronte al petto.

GWENDHELEN ha ottenuto: 4
KALTIA ha ottenuto: 93

KALTIA [Sala armi] [Per la seconda volta riesce a trainare a se il corpo della Mezza e dunque a sbilanciarla in avanti vincendo anche la seconda sfida. S'arresta la tensione, le gambe tornano a distendersi così come torna il ritto il busto. Le mani andrebbero a mollare la corda al suolo e poi proprio su i palmi comprensibilmente arrossati ricade lo sguardo chiaro di Tormenta. ''Vino? Beh >>
KALTIA sai che adoro il vino mia cara...non mi costa nulla offrirtene una bottiglia intera, sono certa che però dopo questa te ne serviranno due'' infierisce, gira il dito nella piaga sfrontata come al suo solito, mentre le braccia con decisione vanno ad intrecciarsi appena sotto ai seni. Il capo torna a reclinarsi mentre gli occhi continuano a fissare in volto Gwendhelen ''Comunque..>>
KALTIA hai visto Eilantia in questi giorni?'' chiede cambiando discorso di netto, facendosi piu' seria e curiosa nei tratti... giusto per capire se ella sia a conoscenza di quanto avvenuto nelle ultime lune, di tutto ciò che l'ha tremendamente innervosita, inviperita. Mentre attende rimando molleggerà un pò sulle gambe visto che come le braccia, iniziano a bruciare per lo sforzo compiuto.]

GWENDHELEN [Sala armi]Sentirà la presa della caotica più forte della sua.Probabilmente se avessero giocato a nascondino Kaltia starebbe tutta la notte a cercarla, invece in quel frangente la sorella aveva avuto la meglio. Ognuno di loro era unico, specializzato in qualcosa di diverso. Era questo che rendeva il Caos così forte.>>
GWENDHELEN >>Presto, avrebbe testato anche le qualità di un'aspirante. Voleva vederlo in azione...cosa faceva?Chissà. Lascia di colpo la corda per rimettersi immediatamente in piedi (agilità 1). Sorride alla frecciata di Tormenta. - Ricordati che se avessi avuto un pugnale, non faresti tanto la spavalda. Direbbe sedendosi a terra per>>
GWENDHELEN - +>>riprendere fiato. - Comunque, sì due andranno bene... Direbbe con aria sostenuta, prima di scuotere la testa in senso di diniego alla domanda su Eilantia.Di colpo reagirà come una fiera, e alzandosi di scatto si avvicinerà a lei : - Che succede?Sta bene? Parla subito! Nel tono c'è l'autorità della figlia del neoductor adesso, dimentica della parità.

KALTIA [Sala armi] [Permane ferma, immobile se non fosse per quel petto che pian piano torna a muoversi in modo piu' rilassato... mentre gli occhi chiari, talmente chiari da rimembrare il ghiaccio, osservano il riposizionamento di Gwen. ''Lo prendo per un gesto d'affetto il fatto che tu mi abbia lanciato uno stivale al posto del pugnale...oppure chissà, dovrei forse prenderla come una svista? >>
KALTIA Non avevi un'arma e hai deciso di tirarmi uno stivale?'' enigmatico il tono della Cacciatrice che ancora si mostra ironica e sfacciata. La sfrontatezza però sfuma subito dal volto nello scorgere la reazione impetuosa o meglio, preoccupata, della Mezza alla domanda che le ha posto su Eilantia. Aggrotta per un attimo la fronte, innalzando poi il sopracciglio ed annuendo con il capo >>
KALTIA un paio di volte...''Sta bene..è in camera sua'' il tono è serio, mentre le gambe inizierebbero a muoversi verso la parete sulla destra, ove adagiato alla pavimentazione v'è l'elmo. Dopo averlo raggiunto si chinerebbe per afferrarlo saldamente con la mano dritta e lo porrebbe sotto al braccio dx, contro il fianco. Altra occhiata a Gwen mentre il passo viene indirizzato verso la lignea..>>
KALTIA ''Quindi le vuoi o no queste due bottiglie?'' la incita a seguirla per concedersi del tempo in compagnia con uno dei suoi migliori amici, l'alcool. Ne ha senza dubbio bisogno. Quindi attederà sulla soglia della stanza di essere raggiunta dalla Mezza per dirigersi all'esterno della sala d'arme.]

GWENDHELEN [Sala armi-via] � Non sono una traditrice. Darei la vita per te che sei mia compagna. Direbbe in tono serio, prima di vedere la reazione di Kaltia non appena la sua domanda giungerà al suo orecchio di semplice umana. Da qualche tempo percepisce qualcosa di diverso in se stessa, forse dovuto al fatto di aver ammesso con se stessa>>
GWENDHELEN >>di essere folle. - Non mentire. É mia madre, hai capito? Direbbe in tono ancor più severo. - Tu menti, Tormenta. A me, a te stessa.Spero non alla Gilda! Dirà ora reprimendo la rabbia, la voglia di buttar giù la porta della sala e quella della stanza di Eilantia. Come un fulmine sorpasserebbe Kaltia (agilità 1) schivandola per>>
GWENDHELEN >>raggiungere la porta. - Mors vobis, venite nella mia stanza fra qualche ora.Dirà cercando di chiudere bene quello sfociar d'ira che a stento gestisce. Già mancava Raine, litigare con una consorella non sarebbe stato accettabile per lei e il vino avrebbe cancellato quella piccola diaspora che lei aveva generato e distrutto.
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