Crimini - Artisti vari - Enaudi stile libero 15,50 euro

pholas
00giovedì 14 luglio 2005 19:16
Scrittori vari - Crimini - Enaudi stile libero - pp 385 - € 15,50

L'ha comprato petgirl e l'ha persino letto pholas che , quando ha un momento di relax, preferisce sentire un buon disco... :(
Stimolato dalla illustre schiera della "seminuova" leva "noir" italiana e dal fatto che leggere nove racconti è meno impegnativo che sciropparsi un tomo di 400 pagine , in special modo se poi scopri a pagina 200 che il romanzo è così, così, con inguaribile lentezza sono riuscito ad appriopriarmi di tutti i racconti ed ora... traggo le mie conclusioni.

NOIRet parade

Nono posto....

Marcello Fois - "Quello che manca".

Delusion!!!
Avevo sentito parlare un gran bene di Fois, con tanto di premi presi a destra e a manca, ma forse il racconto breve non è il suo forte, oppure la storia è banale e con un finale veramente "tirato via". Sicuramente la più convenzionale, quella di un commissario costretto, suo malgrado, ad indagare su una persona bene e trovando, of course, la strada in perenne salita.
Il racconto si snoda in una piattezza sconfortante, senza alcun sussulto stilistico a renderlo quantomeno interessante. Alla fine ho seriamente pensato che si sarebbero potuto risparmiare una trentina di pagine al libro e ridurne il prezzo a € 13.80 ( la mia genovesità non ha limiti

Voto: 3

Ottavo posto....

Giorgio Faletti - Ospite d'onore
Perplesso anche dalla prova di Faletti. Potenzialmente, la storia, insieme a quella di Ammaniti sviluppata, come vedremo, in maniera ben differente, è sicuramente la più grottesca e forse la più originale del lotto. Il problema , a mio personale parere, è che Faletti non si scorda di essere un comico e come tale deve infilare una serie di battute, alcune stratosferiche , altre un po' meno,qua e là nel racconto. Poco male, anzi molto bene, perchè l'ironia è componente vitale anche di un noir, ci mancherebbe, se però il racconto è lungo 400 pagine, oppure se lo scrittore riesce a fare le proporzioni. Quando però pretende, in una storia di appena 30 pagine, di infilare una quantità di battute al ritmo di ogni tre / cinque righe, allora non va più bene.
Come ho detto la storia è davvero interessante: un anchorman di successo tal Walter Celi sparisce misteriosamente da un giorno all'altro facendo perdere ogni traccia della sua presenza ad amici, fidanzata e colleghi. Riccardo Falchi, giornalista freelance è convinto di aver fiutato la pista buona per stanarlo e convince il direttore di un settimanale scandalistico a foraggiarlo per lo scoop. La dritta giusta per trovarlo verrà fornita dall'intraprendente nipote del giornalista ed insieme affronteranno un lungo viaggio per dipanare la matassa che via via diventa sempre più ingarbugliata. Il finale è tanto bello quanto sconcertante, ma per arrivarci bisogna leggere un romanzo umoristico ed allora preferisco leggermi un libro di Benni o sollazzarmi con la Littizzetto.

p.s. Lo stesso motivo che mi porta a giudicare complessivamente in maniera negativa il lavoro di Faletti, è fondamentale a petgirl per insignirlo come miglior racconto del lotto; della serie "il world l'è bel beacuse è war".

Voto 5,5

Settimo posto....

Diego De Silva - "Il covo di Teresa".
Ambientato in una zona fatiscente o quasi di Napoli la storia si dipana quasi interamente entro le mura di un condominio, dove il giovane terrorista della porta accanto conduce la classica doppia vita. Teresa quasi sessantenne e ancora piacente ha visto crescere Marco fin da bambino e adesso che è un prestante giovanotto nè è quasi intimamente innamorata. Solo così si può spiegare il suo comportamento sempre più complice che la porta a nasconderlo alla retata della polizia e a proteggerlo come una seconda madre ( o come una segreta ed illusa amante ). Non basterà tutto il suo amore, qualunque esso sia, per cambiare epilogo ad una storia tristemente segnata. Buona la caratterizzazione dei personaggi e quasi commovente il personaggio di Teresa.

Voto 6,5


Sesto posto....

Sandrone Dazieri - "L'ultima battuta"
Direttore editoriale dei gialli Mondadori imprime alla sua storia il classico colpo di scena finale, sicuramente più noir, ma meno roboante rispetto a quello di Faletti. Il punto debole di un racconto giallo con colpo di scena finale è però permettere al lettore di anticipare la conclusione a metà della lettura e se poi il racconto dura appena una trentina di pagine credo che il difetto sia addirittura accuito. Di certo non bisogna ingannare il lettore nascondendo indizi, spiatellati alla fine, che poi sono solo nella mente dello scrittore , ma a mio giudizio un migliore occultamento dell'evidenza "here and there" avrebbe giovato al piacere della lettura.
Una coppia di comici Samuele e Luca avrebbe potuto raggiungere l'apice del successo televisivo, ma il primo, ubriacone e sospettoso comincia a minare la solidità dell'unione; verrà emarginato prima dai produttori del programma, poi dal suo manager ed infine dalla sua donna e da Luca che invece, da solo, avrà la sua grande occasione. Ora però Luca è morto e non in circostanze naturali e la principale sospettata è la sua ex ragazza di Samuele passata poi tra le braccia dell'amico. Anche lui però aveva del rancore da vendere nei confronti di Luca e ciò non lo fa apparire del tutto estraneo agli occhi del commissario che indaga...
Anyway un buon racconto

Voto 6,5


Quinto posto....

Giancarlo De Cataldo - "Il bambino rapito dalla befana"

Mi è piaciuto, intendiamioci, ma mi aspettavo di più. Dopo lo straripante "Romanzo criminale" mi aspettavo di mettere sul trono il racconto di De Cataldo ed invece sta solamente al quinto posto seppur con un voto finale dignitoso. Quello che mi è piaciuto poco del racconto e il bianconero dei personaggi in causa. O buonissimi o cattivissimi. Solo le due donne, forse perchè appunto femmine, lasciano trapelare qualche ombreggiatura di grigio nel loro comportamento, ma le figure dell' ucraino Vitas o quella dello Slavo sono decisamente stereotipate. Come sempre affascinante la descrizione di una livida Roma nelle sue zone più estreme, perfetto anfiteatro alla tragedia che prende atto. Uno scherzetto criminale avrebbe permesso a Giangilberto di sistemarsi dignitosamente, almeno per un mesetto visto il tenore di vita, con centomila euro in saccoccia dopo aver saldato un debito di cinquantamila con un pericoloso biscazziere. Per ottenerli si affida ad una ex prostituta con problemi esistenziali che deve "tenere compagnia" al bambino della sua donna in modo da dichiarare un falso rapimento e pretendere il riscatto, ovviamente restando pulito agli occhi della compagna. Tutto ciò sarebbe, forse, filato liscio se non avesse confidato anche nell'aiuto a pagamento dello Slavo, un balordo ben trapiantato nella periferia romana. Tra personaggi grotteschi, un bambino che cresce in fretta ed una donna che prende coscienza della condizione di madre, la favola nera ha comunque un lieto fine.
Buono ma poteva essere eccellente.

Voto 7


Quarto posto....

Carlo Lucarelli - "Il terzo sparo"
Noir d'autore , tirato e lucido. Qualcosa non va nella sequenza degli spari con cui l'ispettore Garello fredda una coppia di albanesi in procinto di rubare , con le pistole spianate, in un negozio del centro. Come ha fatto l'albanese a sparare dopo che i due colpi di Garello avevano freddato lui e il suo compagno? Questo particolare non fa dormire Laura una poliziotta ligia al dovere che non può far altro che mettere naso anche in faccende più grandi di lei. Eppoi quel reggiseno che indossa sempre e che non riesace a togliersi nemmeno nei momenti d'intimità...
Bellissimo.

Voto 8

terzo posto....

Massimo Carlotto - "Morte di un confidente"

Indeciso fino alla fine se mettere questo racconto o quello di Lucarelli al terzo posto, alla fine ha prevalso Carlotto per due fondamentali motivi:
1) non mi aspettavo niente di particolare da lui.
2) il tema trattato, ovvero la dignità di un confidente di polizia non è materiale che spesso abbonda tra le pagine di un qualsiasi noir.
Il sottile filo che lega il poliziotto al suo confidente è descritto in questo racconto, a mio avviso, in maniera decisamente convincente; questo cordone ombelicale, che a tranciarlo vomita comunque sangue, si nutre e si consolida con il rapporto diretto fino a provocare una quasi complicità d'intenti tra persecutore e perseguito ( mai il poliziotto scorderà al suo informatore in che guai lo può mettere se non collabora ). Se accade qualcosa di male all'informatore è come se accadesse qualcosa di male ad un collega poliziotto e se poi, nello stesso racconto, ad entrambi accadesse qualche cosa di male come potrebbe reagire la mente di onesto funzionario di stato alle prese anche con problemi esistenziali? Il racconto prende spunto dallo sfogo del confidente di un ispettore milanese: ci saranno dei problemi nel nord est, una banda di slavi sta cerando una base e la moglie di lui, ex prostituta croata, è tirata in ballo per antica conoscienza; la moglie e il confidente faranno però una brutta fine e non saranno gli unici. Per l'ispettore ci sarà da combattere tra la voglia di vendicarsi e le leggi degli uomini che ci differenziano dagli animali selvaggi.

Voto 8

secondo posto....

Andrea Camilleri - Troppi equivoci

Grande Camilleri!! Una storia d'amore tra un impiegato della compagnia telefonica e di una donna milanese trapiantata a palermo e con la passione della lettura viene bruscamente interotta per uno stupido equivoco, uno scherzo del destino che si materializza sempre più perverso ed inevitabile con lo scorrere delle pagine. Un racconto del non ritorno; ogni riga è sapientemente dosata per infondere nel lettore quella sconfinata certezza che le cose andranno sempre più male e che non ci saranno "colpi di teatro" o "ancore americane" che possono far deragliare il racconto dal binario del destino segnato.
Per certi versi la lettura mi ha ricordato il film austriaco "funny games" per l'inevitabilità delle cose quando il destino ti si accanisce contro.
Un minicapolavoro.

Voto 8,5


primo posto.....

Niccolò Ammaniti (con Antonio Manzini) - Sei il mio tesoro

Se non siamo alla perfezione di quello che io intendo per racconto noir ci andiamo vicinissimo.
Come Faletti, Ammaniti ha sponsorizzato una storia grottesca ed assurda e sempre come Faletti l'ironia che pervade il racconto è altamente presente. Però il mio giudizio è quasi agli antipodi. Ammaniti sa controllare questa ironia e la dosa splendidamente al servizio del raccondo, Faletti invece ne è succube e non riesce a frenarla, a dominarla, ed il suo racconto viene , a mio parere, fortemente penalizzato.
Ma torniamo ad Ammaniti ed al suo "Sei il mio tesoro".
Il professor Paolo Bocchi avrebbe tutte le carte in regola per garantirsi un tenore di vita altissimo. "Enfant prodige" a quarant'anni primario di una megaclinica alle falde di Monte Mario. Peccato che in passato avesse sottratto parecchio denaro destinato ad aiuti umanitari e si fosse acquistato un paio di villette e che, al presente, avesse il viziaccio di tirare di coca in maniera pesante. Rimaneva, anche in condizioni pietose, comunque un artista del bisturi e quindi , braccato dalla polizia proprio mentre ricostruisce le tette ad una stellina della tv, non trova niente di meglio che infilare un pacchetto di cocaina pura nella mammella della disgraziata invece che la protesi al silicone. L'operazione riesce benone e la stellina, ringalluzzita dal rilascio di coca che l'organismo acquisisce diventa superattiva e sfonda alla grande. Il primario viene arrestato per la storia delle ruberie sugli aiuti di cui sopra e sconta sue anni di galera. Ha perso tutto ma gli rimane la coca nella tetta sinistra della stellina ormai diventata star delle fictions e adorata da tutti gli italiani. Come riprendersi.....il "suo tesoro"?
Da qui partono una serie di trovate grottesche e geniali che coinvolgeranno una marea di persone in situazioni al limite dell'assurdo, ma per assurso assolutamente credibili in un romanzo.
Il finale è delirante, il racconto un capolavoro
Tidus forever
00giovedì 14 luglio 2005 19:22
Per i curiosi, ecco la copertina:



[SM=x520499]
Petgirl
00giovedì 14 luglio 2005 22:15
Caro Phol, ti spiacerebbe specificare che Camilleri più che letto l'hai sentito dalla voce della sottoscritta con la scusa che non capisci il siciliano? [SM=x520562]

[SM=x520569]
pholas
00giovedì 14 luglio 2005 22:26
Re:

Scritto da: Petgirl 14/07/2005 22.15
Caro Phol, ti spiacerebbe specificare che Camilleri più che letto l'hai sentito dalla voce della sottoscritta con la scusa che non capisci il siciliano? [SM=x520562]

[SM=x520569]



L'hai già specificato tu [SM=x520503] [SM=x520508]
ugo.p
00martedì 19 luglio 2005 03:18
Re:

Scritto da: Petgirl 14/07/2005 22.15
Caro Phol, ti spiacerebbe specificare che Camilleri più che letto l'hai sentito dalla voce della sottoscritta con la scusa che non capisci il siciliano? [SM=x520562]

[SM=x520569]


Cara Petgirl mi hanno spedito un libro di Camilleri "Gli arancini di Montalbano" mi piace ma faccio un po' di fatica a leggerlo, non e' che verresti a leggermelo qua'?......fra l'altro credo di farti felice, da quanto ricordo hai un grande amore per il Giappone[SM=x520495]

[Modificato da ugo.p 19/07/2005 3.19]

Petgirl
00martedì 19 luglio 2005 09:58
Re: Re:

Scritto da: ugo.p 19/07/2005 3.18

Cara Petgirl mi hanno spedito un libro di Camilleri "Gli arancini di Montalbano" mi piace ma faccio un po' di fatica a leggerlo, non e' che verresti a leggermelo qua'?......fra l'altro credo di farti felice, da quanto ricordo hai un grande amore per il Giappone[SM=x520495]

[Modificato da ugo.p 19/07/2005 3.19]




Come no! Sto già partendo!
[SM=x520569]
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