FAZIO E I DUE GRILLI

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INES TABUSSO
00domenica 28 agosto 2005 09:14

NON SO QUANTE SIANO A TUTT'OGGI LE DICHIARAZIONI E LE INTERVISTE RILASCIATE
DAL GRILLO SENATORE LUIGI A DIFESA DELL'AMICO ANTONIO FAZIO. HO PERSO IL
CONTO: CREDO CHE QUESTA SIA L'ULTIMA DELLA SERIE, MA POTREI SBAGLIARMI E
GIA' DOMANI POTREMMO TROVARE LA SUCCESSIVA. IL GRILLO LUIGI DICE CHE "DI
FAZIO CI SI PUO' FIDARE PERCHE' E' UOMO DI FEDE". BOH, ... SARA'.
IL GRILLO BEPPE, INVECE, NON SI FIDA PROPRIO PER NIENTE E HA SCRITTO UNA
LETTERA A TUTTI I FREQUENTATORI DEL SUO BLOG IN CUI DICE DI VOLER PUBBLICARE
UN APPELLO PER MANDARE FAZIO A CASA.


LA LETTERA DI GRILLO BEPPE:

www.beppegrillo.it/
Cari amici del blog,
ho deciso di raccogliere l'invito di molti di voi e di pubblicare con il
vostro aiuto una pagina sul Corriere della Sera con un appello per mandare
a casa Fazio.
Riporto il testo che verrà pubblicato.
Il costo della pagina mi deve essere ancora comunicato.
Chiunque voglia partecipare potrà, a partire dalla settimana prossima, fare
un versamento su un conto corrente intestato a mio nome presso la Banca Etica,
che sarà reso noto sul blog insieme alle modalità di versamento.



L'INTERVISTA DI GRILLO SENATORE LUIGI:

CORRIERE DELLA SERA
27 agosto 2005

Perché tanto accanimento? E' un uomo pio»
L'amico senatore: fra Antonio e Silvio grande stima, resisterà
Aldo Cazzullo

ROMA - Il mondo per il senatore Luigi Grillo è una canea urlante, in cui
si distinguono tra i più cattivi il Corriere, il professor Giavazzi, il Sole
24 Ore, Bill Emmott direttore dell'Economist e sua personale bestia nera
(«Il giornalista più premiato e meno letto»), Diego Della Valle «che si è
permesso di definire un uomo delle istituzioni "lo stregone di Alvito"»,
con al centro, arroccata appunto in Ciociaria, la sacra famiglia. «E non
c'è nulla da ridere. Antonio Fazio è uomo di una severità, di una trasparenza,
di una pulizia morale assolute. Ed è anche un uomo pio. Un cattolico praticante,
per davvero, e questo può aver disturbato qualcuno. Ogni volta che sono stato
invitato alla sua tavola, l?ho sempre visto tracciare un segno di croce davanti
al cibo, dire una preghiera. La sua famiglia, poi. Devota, unita, animata
da passioni sane: la propria terra, l?automobilismo, e soprattutto il bene
comune e altrui. Prenda la signora Cristina». Una santa? «Non scherzi. Hanno
intercettato la telefonata in cui Fiorani parlava di un versamento, e ne
hanno fatto uno scandalo. Ebbene: erano cinquemila euro di beneficenza per
i legionari di Cristo, nelle cui file milita la signora!». Però esercita
funzioni altrui. «Ma su! La famiglia del governatore ha una simpatia per
Fiorani, ma per la persona, non per il banchiere. E poi, scusi, forse una
moglie non può sostenere il marito? Forse Franca Ciampi ha mai fatto mancare
appoggio al suo Carlo?».
La relazione di ieri, giudicata da altri «lacunosa», «deludente», «senz?anima»,
è apparsa invece a Grillo «seria, organica, perfetta. Finalmente una parola
di verità». Non si parla delle intercettazioni. «E? la conferma della statura
morale del governatore». Ma come può dire che non ci sono stati favoritismi
per Fiorani, l?amico del bacio sulla fronte? «Un uomo delle istituzioni si
giudica per gli atti che compie, non per conversazioni che dovrebbero restare
private. E poi Fazio non è forse amico anche di Bazoli e Geronzi?».
Grillo non è solo il politico più vicino a Palazzo Koch. E? una figura non
secondaria del berlusconismo. L?uomo che uscendo da Palazzo Madama consentì
la nascita del primo governo del Cavaliere. In Parlamento da vent?anni, amico
di Fazio sin da quando era il responsabile fidi della Cassa di risparmio
di La Spezia, ha organizzato il pranzo in cui il governatore e il Cavaliere
si sono giurati appoggio reciproco («Assalito dai giornalisti, mi sono inventato
che avevano discusso come difendere l?italianità delle banche. Una formula
coniata lì per lì è divenuta la pietra dello scandalo»). Ieri Grillo ha chiamato
alcuni dei ministri presenti alla relazione di Fazio. «Castelli è splendido.
La Lega ha capito il disegno di Fiorani di creare una banca del Lombardo-Veneto
vicina alle piccole imprese, mentre Prodi e Amato sono attenti solo al grande
capitale. La Malfa ha cambiato idea su Fazio dando prova di profonda intelligenza
e grande onestà intellettuale. Scajola mi ha detto di aver trovato il discorso
molto buono». Alemanno no. «Ma cosa vuole che sappia Alemanno di economia?».

Grillo è in tale sintonia con il governatore che i giudizi critici sembrano
mutuati da quel che Fazio pensa ma non dice. «Non capisco Siniscalco. Comprendo
Tremonti, uomo duro, distinto. Ma Siniscalco è un torinese conciliante. Perché
fa così? Fazio lo stima. Eppure ancora ieri quello ha tirato fuori la storia
della credibilità. Ma se l?ultima emissione di titoli di Stato è andata benissimo!».
Rutelli? «Non mi stupisce. Una persona superficiale, che non legge, non si
documenta; parla per slogan. Mi delude piuttosto Enrico Letta, che ricordo
giovanissimo assistente del grande Nino Andreatta». Dini? «Che barba queste
rievocazioni, "com?era bella la mia Banca d?Italia", come se Palazzo Koch
fosse degradato da Gerusalemme celeste a Sodoma e Gomorra!».
Alla fine la colpa è dei giornali. «Non ce l?ho con voi, il mio primo lavoro
a 18 anni è stato il giornalista: corrispondente della Nazione da La Spezia.
Ma avete montato una campagna forsennata. A cominciare dal Corriere, che
ha visto l?ombra della scalata senza capire che sono partite diverse, che
Fiorani e Antonveneta non c?entrano con Ricucci e Rcs». Come non c?entrano?
I giocatori sono gli stessi. «Cosa c?è di male se giovani forniti di liquidità
la investono sul mercato? L?antico regime dovrebbe lasciare più spazio alle
nuove generazioni. Invece sono tutti d?accordo: Giavazzi che continua a martellare,
Bill Emmott che sarà querelato per aver scritto di una Lodi in bancarotta
immaginaria, Il Sole 24 Ore, Repubblica. Per fortuna c?è il Tempo con le
sue opportune inchieste».
E c?è Berlusconi. «Lui e il governatore si stimano, si rispettano, e non
hanno alcuna intenzione di smettere». E la riforma? «La riforma del risparmio
non c?entra nulla con la Banca d?Italia. Il Parlamento deve limitarsi a enunciare
i principi, e lasciare che la Banca, in piena autonomia, innovi il proprio
statuto. Aldo Cazzullo. La prossima settimana accadrà nella sua famiglia
un evento legato alla religione di grande importanza». Una vocazione? Una
donazione? Un intervento soprannaturale? «Abbiate fede anche voi, e toccherete
con mano».




UN'ALTRA INTERVISTA DI GRILLO SENATORE LUIGI (UN PREMIO A CHI RITROVA LE
PRECEDENTI, COSI' POI LE RACCOGLIAMO TUTTE INSIEME IN UN FILE A PARTE):

CORRIERE DELLA SERA
5 AGOSTO 2005

«A pranzo Fazio mi ha spiegato di aver tutelato il Paese»
ROMA ? «"Caro Gigi, andiamo avanti. Anche tu, vai avanti". Sono andato per
incoraggiare il Governatore e, invece, è lui che ha incoraggiato me. L'ho
trovato sereno, convinto di aver tutelato l'interesse del Paese e sicuro
di non aver commesso illeciti. Vede, lui è un credente vero. Sa che queste
cose accadono, ma tira avanti non per insensibilità politica o presunzione,
ma perché è convinto che se uno si comporta bene, ha diritto di proseguire».
Il senatore Luigi Grillo (Forza Italia), il politico più vicino ad Antonio
Fazio, ieri ha pranzato con il Governatore a Palazzo Koch, sede della Banca
d'Italia.
Lei descrive un Fazio sereno. Eppure, la situazione per lui sta peggiorando.

«No. Sta solo montando un'aggressione mediatica che assomiglia a quanto fecero
molti anni fa i giornali contro il presidente della Repubblica, Giovanni
Leone. Che, anche lui intercettato in maniera ignobile, fu costretto alle
dimissioni. Ma in questo caso non finirà così. Si è cercato di tirare in
ballo anche la moglie, intercettando la telefonata tra lei e Fiorani (amministratore
delegato sospeso di Bpi ndr) su un versamento. Poi la Bpi ha precisato che
di altro non si trattava che di un contributo di 5 mila euro in beneficenza».
In altre intercettazioni risulta però che Fazio aveva già deciso di dare
l'ok alle Opa (offerta pubblica di acquisto) di Bpi su Antonveneta nonostante
l'istruttoria negativa svolta da due funzionari della vigilanza.
«I funzionari sono centinaia e il loro capo è Frasca che ha apposto la sua
firma al parere favorevole consegnato al Governatore».
No, Frasca non ha firmato, ma lo ha fatto Angelo De Mattia.
«E le pare poco? È un direttore centrale. Frasca poi aveva sempre espresso
un parere favorevole».
Il Governatore, però, ha dovuto ricorrere a ben tre pareri di esperti esterni
per sostenere il via libera all'Opa.
«Questa è una lettura partigiana. Fazio ha chiesto i pareri esterni non in
sostituzione, ma a supporto di un parere già favorevole».
Ma di chi, visto che i due funzionari...
«Della struttura, del direttore centrale, del vertice. Poi, va bene, ci stanno
due che non erano d'accordo».
Che forse avevano ragione visto che la stessa Banca d'Italia ha dovuto far
marcia indietro e revocare il via libera alle Opa di Bpi.
«No. È che in presenza di un'iniziativa forte della Consob la Banca ha valutato
prudentemente di allinearsi».
Almeno ammetterà che c'è stata una caduta d'immagine dell'istituzione Banca
d'Italia?
«No. Tutto è costruito sulle intercettazioni sapientemente gestite dai giornali
che tendono a infangare l'immagine del Governatore».
Quindi sbaglia chi chiede le dimissioni di Fazio?
«E perché dovrebbe farlo? Che reato ha commesso?».
Non è questione di reati, ma di opportunità: Fazio non appare più credibile
come arbitro.
«Questa è un'opinione. Si vedrà alla conclusione di questa storia».
Anche il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, ha sottolineato che
c'è un problema di credibilità.
«Siniscalco deve motivare quello che dice».
Ha spiegato che i suoi colleghi europei gli hanno espresso allarme.
«Questo è infondato. Le do una notizia: oggi Trichet (governatore della Banca
centrale europea ndr) ha parlato con Fazio manifestandogli la sua solidarietà».
Fazio ha parlato anche con Berlusconi?
«No, è da tempo che non parla con lui, ma il Governatore mi ha detto di aver
apprezzato la linea della prudenza dettata dal premier».
Fazio è arrabbiato per il fatto che nella bufera sia finita anche la moglie?

«È dispiaciuto del calvario al quale è sottoposta questa donna di elevatissime
qualità morali».
La signora, in una telefonata con Fiorani, dice che un onorevole amico di
Grillo aveva garantito che non c'erano intercettazioni?
«Non ho idea di che cosa parlino. Secondo me sono stati male interpretati».
Perché lei ha mille azioni dell'Antonveneta?
«Perché non avevo mai partecipato a un'assemblea di banche e mi piaceva fare
questa esperienza. L'ho fatta e mi sono divertito».



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