Allora, premetto che forse ho seguito male la discussione, un po' per mancanza di tempo, un po' perchè il personaggio di Hinata non mi prende particolarmente, nè in senso positivo nè negativo, per cui nel caso in cui qualcosa mi sia sfuggito o abbia capito male, mi scuso preventivamente.
Detto questo...
Io trovo la tua morale guerriera sia in generale molto interessante, ELN, sul serio, e per certe cose si adatta a meraviglia, molto più della mia visione romantica dell'esistenza (e vabbè, io dietro tutto ci vedo del romantico, sono una femminuccia carina! XD). Sasuke uber alles.
Ma qui, e mi riferisco in particolare a questa frase:
Io sono convinta che in quello scontro abbia giocato una parte decisiva l'odio per la vittoria di Neji e la mancanza di voglia omicida di Hinata.
Io non son d'accordo.
Mi sembra fuori luogo, parlando di Hinata, parlare del fatto che l'odio è stato decisivo, e che tutto si sia giocato sulla presenza o mancanza di voglia omicida. L'odio non è il solo motore pulsante di Naruto (naruto il manga, non il personaggio).
Da un lato i Sasuke, i Gaara (pre-incontro con Naruto), i Neji, (in generle gli Uchiha e gli Hyuga), gli Itachi, le Temari se vogliamo, che trovano la propria forza nell'odio. Soddisfazione nella supremazia. Morale guerriera, perfetto, ragionamento più che azzeccato. Ragionamento in cui alcuni personaggi credono. E sono effettivamente molto forti.
Dall'altro le Sakura, i Naruto, i RockLee, che non riescono mai a odiare totalmente nemmeno il nemico più bieco e che anche quando si scontrano contro qualcuno che odiano non sono mai guidati dall'odio quanto piuttosto dal desiderio di aiutare l'amico in difficoltà, di difendere le persone amate. E anche questi sono forti.
Hinata fa parte di questo secondo gruppo.
Se seguisse la morale del suo Clan non sarebbe la vergogna della famiglia, al punto da risultare scalzata persino dalla sorellina più piccola.
Posso essere d'accordo su tutto.
Sulla sua forza interiore, sul fatto che non è la prima cippirimerla che passa, ma che sia dotata di una potenza che le avrebbe consentito di sconfiggere il cugino con una mano legata dietro la schiena. Quello che asslutamente non penso è che abbia perso per mancanza di odio. Penso anzi che l'odio oltre che snaturare Hinata (che è una persona dolcissima) le avrebbe fatto dare il colpo di grazia, perchè l'odio funziona come forza portante solo se già di tuo ritieni l'odio e la voglia omicida la morale suprema. Altrimenti ti indebolisce e acceca. E finisci anche col far del male alle persone che ami (Naruto - personaggio - docet)
L'unica cosa che è mancata a Hinata è, molto semplicemente, la fiducia in sè stessa. Nello scontro contro Neji Hinata era un bocciolo che aveva appena cominciato a sbocciare. Tratteneva ancora il suo potere dietro le sue mille paure. E nonostante questo a Neji serve la mano pesante per liberarsi di lei. E' tenace oltre che forte, Hinata. Ma la sconfitta non risiede nella smania omicida o nella mancanza di essa.
Nel momento in cui, e lo dico da persona che apprezza immensamente il modo di pensare di Sasuke, Sadamoto desse come unica morale possibile quella guerriera, o una forza che scaturisce SOLO dall'odio puro e semplice, tutto il manga crollerebbe come un castello di carte. Perchè il protagonista, che anche nel'affrontare gli odiati nemici trovava la sua forza negli amici da difendere, apparirebbe come un grosso sfigato che ha sprecato tempo a cercare una persona che aveva ragione su tutti i fronti.