Nello spazio manca il soccorso ACI...

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ValeRyo Saeba
00lunedì 3 luglio 2006 14:53
In questi giorni la sonda Cassini-Huygens ha celebrato il suo secondi anniversario di permanenza intorno all'orbita di Saturno.

E' interessante sapere che la sonda è alimentata con 450 Watt, generati attraverso tre reattori nucleari termo-elettrici (questo lo si sapeva già, dato che gli ambientalisti si sono lamentati, al momento del lancio, ovvero nove anni fa, per l’eventuale caduta della sonda in caso di lancio abortito); i reattori termo-elettrici usano il differenziale termico, dovuto al decadimento di elementi radioattivi; il differenziale si trasferisce ad una barra bi-mettalica, e questo produce un flusso di corrente continua (effetto termo-elettrico).

Un’interessante considerazione sull’efficienza, a questo punto, è d’obbligo. Il computer grazie al quale sto scrivendo questo post è alimentato da una sorgente a 400 W circa, e questo basta a appena ad alimentare una CPU, una ventola, una scheda grafica, una scheda di rete, una scheda sonora, due dischi fissi, due unità ottiche e qualche vario aggeggino USB di tanto di tanto; monitor, modem e stampante sono su un alimentazione a parte. La sonda Cassini-Huygens, con 450 W alimenta, in ordine sparso:

* un sistema di navigazione
* un’antenna ad alto guadagno
* due antenne a basso guadagno
* il computer principale
* il motore principale
* un analizzatore di povere cosmica (CDA)
* varie macchine di ripresa (ISS)
* uno spettrometro del plasma (CAPS)
* uno spettrometro agli infrarossi (CIRS)
* uno spettrometro per particelle cariche e neutre (INMS)
* un magnetometro (MAG)
* un analizzatore per la magnetosfera di Saturno (MIMI).
* un radar
* un sensore per le radio-onde emesse da Saturno (RPWS)
* un emettitore radio per l’analisi delle interferenze con corpi solidi (RSS)
* uno spettrografro nell’ultravioletto (UVIS)
* un’altro spettrometro ad alta risoluzione per gli infrarossi (VIMS)

Ovviamente, non c’è paragone: una sonda spaziale è ultra-ottimizzata perché non c’è l’assistenza ACI nello spazio. In più, buona parte delle tecnologie ingegnerizzate durante le missioni spaziali sono state poi utilizzate nell’industria terrestre, ivi inclusi i computer. Tuttavia, non si potrebbe avere un computer che consuma la metà (ché, tanto, metà dell’energia usata viene dissipata)?

Giusto per la cronaca, si può calcolare quanti chilogrammi di combustibili fossili ci sarebbero voluti per avere la stessa resa lungo i sette anni di viaggio: servirebbero circa 8 tonnellate di carbone, 5 tonnellate di petrolio o 70 tonnellate di benzina. In più, bisognerebbe portare l’ossidante, dato che nello spazio non c’è; in funzione del tipo di carburante, è necessaria una quantità di ossigeno pari fino a tre volte l’equivalente in combustibile. Contro i trenta chilogrammi di plutonio effettivamente usati dalla sonda, che funzionano in assenza di ossidante...
Babil
00lunedì 3 luglio 2006 15:03
Re:

Scritto da: ValeRyo Saeba 03/07/2006 14.53
In questi giorni la sonda Cassini-Huygens ha celebrato il suo secondi anniversario di permanenza intorno all'orbita di Saturno.

E' interessante sapere che la sonda è alimentata con 450 Watt, generati attraverso tre reattori nucleari termo-elettrici (questo lo si sapeva già, dato che gli ambientalisti si sono lamentati, al momento del lancio, ovvero nove anni fa, per l’eventuale caduta della sonda in caso di lancio abortito); i reattori termo-elettrici usano il differenziale termico, dovuto al decadimento di elementi radioattivi; il differenziale si trasferisce ad una barra bi-mettalica, e questo produce un flusso di corrente continua (effetto termo-elettrico).

Un’interessante considerazione sull’efficienza, a questo punto, è d’obbligo. Il computer grazie al quale sto scrivendo questo post è alimentato da una sorgente a 400 W circa, e questo basta a appena ad alimentare una CPU, una ventola, una scheda grafica, una scheda di rete, una scheda sonora, due dischi fissi, due unità ottiche e qualche vario aggeggino USB di tanto di tanto; monitor, modem e stampante sono su un alimentazione a parte. La sonda Cassini-Huygens, con 450 W alimenta, in ordine sparso:

* un sistema di navigazione
* un’antenna ad alto guadagno
* due antenne a basso guadagno
* il computer principale
* il motore principale
* un analizzatore di povere cosmica (CDA)
* varie macchine di ripresa (ISS)
* uno spettrometro del plasma (CAPS)
* uno spettrometro agli infrarossi (CIRS)
* uno spettrometro per particelle cariche e neutre (INMS)
* un magnetometro (MAG)
* un analizzatore per la magnetosfera di Saturno (MIMI).
* un radar
* un sensore per le radio-onde emesse da Saturno (RPWS)
* un emettitore radio per l’analisi delle interferenze con corpi solidi (RSS)
* uno spettrografro nell’ultravioletto (UVIS)
* un’altro spettrometro ad alta risoluzione per gli infrarossi (VIMS)

Ovviamente, non c’è paragone: una sonda spaziale è ultra-ottimizzata perché non c’è l’assistenza ACI nello spazio. In più, buona parte delle tecnologie ingegnerizzate durante le missioni spaziali sono state poi utilizzate nell’industria terrestre, ivi inclusi i computer. Tuttavia, non si potrebbe avere un computer che consuma la metà (ché, tanto, metà dell’energia usata viene dissipata)?

Giusto per la cronaca, si può calcolare quanti chilogrammi di combustibili fossili ci sarebbero voluti per avere la stessa resa lungo i sette anni di viaggio: servirebbero circa 8 tonnellate di carbone, 5 tonnellate di petrolio o 70 tonnellate di benzina. In più, bisognerebbe portare l’ossidante, dato che nello spazio non c’è; in funzione del tipo di carburante, è necessaria una quantità di ossigeno pari fino a tre volte l’equivalente in combustibile. Contro i trenta chilogrammi di plutonio effettivamente usati dalla sonda, che funzionano in assenza di ossidante...



Beh, non è da escludere ed è anzi molto probabile che molte delle tecnologie che sono state inventate per costruire la Huygens vengano utilizzate in un prossimo futuro nella tecnologia di tutti i giorni. certo, si psera non il generatore radiotermico, che non ne vorrei uno in casa [SM=x455277]
Molti pensano che l'esplorazione spaziale sia uno spreco di soldi, ma quando l'uomo utilizza il suo ingegno per risolvere problemi che sembrano insormontabili, c'è sempre un ritorno...
basti pensare che senza dei signori che lanciavano insensatamente razzi nel cielo negli anni '40 e '50 non ci sarebbero i satelliti artificiali e quindi neanche le telecomunicazioni (se non in modo molto limitato), i cellulari, le previsioni del tempo, internet eccetera...

Daikengo 80
00lunedì 3 luglio 2006 15:08
Re:

Scritto da: ValeRyo Saeba 03/07/2006 14.53
In questi giorni la sonda Cassini-Huygens ha celebrato il suo secondi anniversario di permanenza intorno all'orbita di Saturno.

E' interessante sapere che la sonda è alimentata con 450 Watt, generati attraverso tre reattori nucleari termo-elettrici (questo lo si sapeva già, dato che gli ambientalisti si sono lamentati, al momento del lancio, ovvero nove anni fa, per l’eventuale caduta della sonda in caso di lancio abortito); i reattori termo-elettrici usano il differenziale termico, dovuto al decadimento di elementi radioattivi; il differenziale si trasferisce ad una barra bi-mettalica, e questo produce un flusso di corrente continua (effetto termo-elettrico).

Un’interessante considerazione sull’efficienza, a questo punto, è d’obbligo. Il computer grazie al quale sto scrivendo questo post è alimentato da una sorgente a 400 W circa, e questo basta a appena ad alimentare una CPU, una ventola, una scheda grafica, una scheda di rete, una scheda sonora, due dischi fissi, due unità ottiche e qualche vario aggeggino USB di tanto di tanto; monitor, modem e stampante sono su un alimentazione a parte. La sonda Cassini-Huygens, con 450 W alimenta, in ordine sparso:

* un sistema di navigazione
* un’antenna ad alto guadagno
* due antenne a basso guadagno
* il computer principale
* il motore principale
* un analizzatore di povere cosmica (CDA)
* varie macchine di ripresa (ISS)
* uno spettrometro del plasma (CAPS)
* uno spettrometro agli infrarossi (CIRS)
* uno spettrometro per particelle cariche e neutre (INMS)
* un magnetometro (MAG)
* un analizzatore per la magnetosfera di Saturno (MIMI).
* un radar
* un sensore per le radio-onde emesse da Saturno (RPWS)
* un emettitore radio per l’analisi delle interferenze con corpi solidi (RSS)
* uno spettrografro nell’ultravioletto (UVIS)
* un’altro spettrometro ad alta risoluzione per gli infrarossi (VIMS)

Ovviamente, non c’è paragone: una sonda spaziale è ultra-ottimizzata perché non c’è l’assistenza ACI nello spazio. In più, buona parte delle tecnologie ingegnerizzate durante le missioni spaziali sono state poi utilizzate nell’industria terrestre, ivi inclusi i computer. Tuttavia, non si potrebbe avere un computer che consuma la metà (ché, tanto, metà dell’energia usata viene dissipata)?

Giusto per la cronaca, si può calcolare quanti chilogrammi di combustibili fossili ci sarebbero voluti per avere la stessa resa lungo i sette anni di viaggio: servirebbero circa 8 tonnellate di carbone, 5 tonnellate di petrolio o 70 tonnellate di benzina. In più, bisognerebbe portare l’ossidante, dato che nello spazio non c’è; in funzione del tipo di carburante, è necessaria una quantità di ossigeno pari fino a tre volte l’equivalente in combustibile. Contro i trenta chilogrammi di plutonio effettivamente usati dalla sonda, che funzionano in assenza di ossidante...



Aspetta il tuo PC ha un alimentatore da 400W, ma questo nn significa che li sta utilizzando tutti e 400, molto probabilmente ne usa a mala pena la metà, come del resto la stragrande maggioranza dei pc in circolazione [SM=g27964]
Tepax
00mercoledì 5 luglio 2006 12:43
Re: Re:

Scritto da: Babil 03/07/2006 15.03


Beh, non è da escludere ed è anzi molto probabile che molte delle tecnologie che sono state inventate per costruire la Huygens vengano utilizzate in un prossimo futuro nella tecnologia di tutti i giorni. certo, si psera non il generatore radiotermico, che non ne vorrei uno in casa [SM=x455277]
Molti pensano che l'esplorazione spaziale sia uno spreco di soldi, ma quando l'uomo utilizza il suo ingegno per risolvere problemi che sembrano insormontabili, c'è sempre un ritorno...
basti pensare che senza dei signori che lanciavano insensatamente razzi nel cielo negli anni '40 e '50 non ci sarebbero i satelliti artificiali e quindi neanche le telecomunicazioni (se non in modo molto limitato), i cellulari, le previsioni del tempo, internet eccetera...




ti quoto ed estendo il discorso a tutta la ricerca basica, ossia alla ricerca fine a se stessa. chi avrebbe detto che la dissipazione di energia sotto forma di calore all'interno di un metallo a cui é applicata una differenza di potenziale sarebbe risultata cosí utile??

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