FACCIAMOCI QUATTRO RISATE INSIEME................................
Gara di tiro con l'arco e si presentano tre concorrenti: il primo prende una ragazza gli mette una mela in testa va a 50 metri scocca il dardo e colpisce in pieno la mela, il pubblico tutto in piedi esulta, il concorrente si gira e dice:
"I'm Robin Hood"
Arriva il secondo, prende un'altra ragazza dal pubblico gli mette una mela in testa va a 100 metri scocca il dardo e prende in pieno la mela, il pubblico tutto in piedi esulta, il concorrente si gira e dice:
"I'm Guglielmo Tell"
Arriva il terzo concorrente prende ancora un'altra ragazza gli mette una mela in testa va a 150 metri scocca il dardo e prende in piena fronte la ragazza, il pubblico rimane sbigottito il concorrente si gira e dice:
"I'm sorry!!"
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)Per la par condicio...
Che differenza c'è tra un uomo e un delfino? Nessuna, perché tutti dicono che sono intelligenti ma non si è mai potuto verificare...
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Un vaso all'altro: "Ma com'è che su di te ci piantano quelle belle violette, mentre me mi usano per piantare il prezzemolo, che manco mi piace?". L'altro vaso: "Ma che ti frega, tanto alla fine ci riempiono a tutti e due di terra e acqua sporca!". "Sì, lo so, ma è una questione di principio". Abbiamo trasmesso: il principio dei vasi comunicanti.
stai rischiando la carica di moderatore...
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Barzellette universitarie (o forse sono fatti veramente accaduti? )
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Il docente consegna allo studente una lampadina e gli domanda: 'Quanto consuma?'
Lo studente legge le scritte sulla lampadina e dice: '60 Watt.'
Il docente allora gli dice: 'No, in mano sua non consuma proprio un bel niente. Ritorni la prossima volta.'
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Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili.
Il professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: 'Guardi, le do 20.000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedrà quante signorine le spiegano volentieri queste cose...'
Lo studente incassa (in tutti i sensi) e torna all'appello successivo.
Conquistato un soffertissimo 18 e firmato lo statino lo studente mette 10.000 lire in mano all'incredulo professore, commentando: 'Sua moglie prende di meno.'
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Professore: 'È in grado di dirmi quale organo dei mammiferi riesce, una volta eccitato, a raggiungere dimensioni pari a sei volte le dimensioni dell'organo a riposo?'
Studente (nota appartenente a C.L.) (arrossendo terribilmente): 'Non saprei...'
Professore: 'Non lo sa proprio? Ci pensi, non è difficile!'
Studente (sempre più a disagio): 'Non mi viene in mente niente...'
Professore: 'Su, pensi alla vita di tutti i giorni...'
Studente (in grave imbarazzo): 'Beh...'
Professore: 'Forza signorina, si butti!'
Studente: 'Il pene?'
(Scoppia un boato nell'aula)
Professore (calmissimo): 'Complimenti a lei e al suo fidanzato, signorina. Comunque l'organo è la pupilla.'
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Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un intercalare piuttosto volgare durante le lezioni.
Un giorno le ragazze che seguivano il suo corso, esasperate, si misero d'accordo per uscire in blocco dall'aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i ragazzi, però, vennero a conoscenza della cosa e riferirono tutto al professore.
Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo: 'Ho visto fuori dalla porta un elefante con un cazzo lungo così!'
Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare verso la porta, ma lui le bloccò dicendo:
'Non correte, è già andato via...'
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Lezione di Biologia.
Il prof parla dell'alto livello di glucosio presente nel seme maschile.
Una ragazza alza la mano e chiede: 'Se ho ben capito nel seme c'e' molto glucosio, come nello zucchero?'
'Esatto' risponde il prof., e la ragazza perplessa ribatte: 'Ma allora perche' non e' dolce?'.
Dopo un momento di silenzio gelido la classe esplode in una risata fragorosa; la faccia della ragazza diventa paonazza e rendendosi conto della gaffe, raccoglie i libri e scappa via.
Mentre sta uscendo di corsa dalla classe, sopraggiunge la risposta compassata del prof.:
'Non è dolce perchè le papille gustative che percepiscono i gusti dolci sono sulla punta della lingua e non in fondo, vicino alla gola...'
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Corso di Laurea in Ingegneria.
Un professore di termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli studenti del suo corso di laurea.
Il compito consisteva in una domanda: 'L'inferno è esotermico (libera calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove'.
La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti. Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue:
'Innanzitutto, dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno. E quindi abbiamo bisogno di stabilire i tassi
di entrata e uscita dall'inferno delle anime. Credo che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra all'inferno, non è destinata a uscirne. Quindi, nessun'anima esce. Per quanto riguarda il numero di anime che fanno il loro ingresso all'inferno, prendiamo in considerazione le diverse religioni attualmente esistenti al mondo.
Un numero significativo di esse sostiene che se non sei un membro di quella stessa religione andrai all'inferno. Siccome di queste religioni ce n'è più di una, e visto che le persone abbracciano una sola fede per volta, possiamo dedurne che tutte le persone, tutte le anime finiscono all'inferno. Dunque, stanti gli attuali tassi di natalità e mortalità della popolazione mondiale, possiamo attenderci una crescita esponenziale del numero di anime presenti all'inferno.
Ora rivolgiamo l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno, poiché la legge di Boyle afferma che, per mantenere stabile la temperatura e la pressione dentro l'inferno, il volume dello stesso deve crescere proporzionalmente all'ingresso delle anime. Questo ci dà due possibilità:
1) se l'inferno si espande a un a velocità minore di quella dell'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione dell'inferno saranno destinate a crescere, fino a farlo esplodere;
2) naturalmente, se l'inferno si espande più velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelerà.
Dunque, quale delle due è l'ipotesi corretta? Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Paola M. durante il mio primo anno all'università, secondo il quale 'farà molto freddo all'inferno prima che io te la dia', e considerando che ancora non ho avuto successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora l'ipotesi 2 non può essere vera. Quindi l'inferno è esotermico'.
Lo studente ha preso l'unico 30.
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C'è l'esame di Fisica, si presenta il primo studente:
Professore: 'Sei in treno in uno scompartimento. Fa caldo. Che fai?'.
Studente: 'Mah, apro il finestrino'.
Professore: 'Bravo! Calcola la variazione di Entropia'.
Studente: '???? Mi servirebbe qualche dato in più ...'.
Professore: 'No'. (pausa) 'Lo sai?'. (pausa). 'No? (pausa). Va bene, vada'.
E il primo viene sbattuto fuori. Arriva il secondo, poi il terzo, il quarto e il professore fa la stessa domanda con lo stesso risultato. Arriva l'ultimo studente:
Professore: 'Sei in treno, in uno scompartimento. Fa caldo. Che fai?'.
Studente: '(sicuro) Mi tolgo la giacca'.
Professore: 'Si, va bene, ma fa ancora caldo, che fai?'.
Studente: 'Mi allento la cravatta'.
Professore: 'Ma fa ancora caldo. Che fai?'.
Studente: 'Mi sbottono la camicia'.
Professore: '(incazzandosi) Si, ma fa ancora tanto caldo. Che fai?'.
Studente: 'Senta, professore, può fare quanto caldo vuole, ma io quel cazzo di finestrino non lo apro'.
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Un altro esame di Fisica.
Il professore allo studente: 'Lei ha un barometro. Come lo usa per determinare l'altezza di un grattacielo?'.
Lo studente risponde: 'Vado all'ultimo piano, lego uno spago al barometro, lo calo giù fino a che tocca terra e poi misuro la lunghezza dello spago'.
Il professore non è soddisfatto: 'Può dirmi un altro metodo, uno che dimostri le sue conoscenze di fisica?'.
Studente: 'Certo! Vado all'ultimo piano, faccio cadere giù il barometro, e misuro dopo quanto tempo tocca terra'.
Professore: 'Non è ancora quel che volevo, le spiace riprovare?'.
Studente: 'Con il barometro faccio un pendolo alto quanto l'edificio, poi misuro il suo periodo'.
Professore: 'Un altro modo?'.
Studente: 'Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente per terra in una giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro l'ombra del grattacielo, e per similitudine...'.
Professore: 'Ancora un'altra possibilità?'.
Studente: 'Cerco il portiere e gli dico: 'Salve, signor portiere; le regalo questo prestigioso barometro, se mi dice l'altezza di questo edificio'.
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Presso la Facoltà di Giurisprudenza c'è l'esame di Codice di Procedura Civile.
Il professore esordisce con una domanda: 'Dunque... mi saprebbe dire cos'è la 'frode?'
Studente: 'Una frode è se lei mi boccia!'.
Professore: 'Cooome??!! Come sarebbe a dire?'.
Studente: 'La frode si ha quando uno approfitta dell'ignoranza altrui e lo danneggia!'
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Esame di Filosofia.
Il professore mostra un mazzo di chiavi e chiede: 'Dunque giovanotto, mi dimostri che queste sono mie...'.
Lo studente (preso malissimo): 'Ehm, sì, quindi, ehm...'.
Professore: 'Allora, che aspettiamo?'.
Studente: 'Io, dunque... Aristotele... ehm...'.
Professore: 'Se ne vada, torni al prossimo appello'.
Studente (si alza e fa per portarsi via le chiavi): 'Arrivederci...'.
Professore: 'Ma che cosa fa? Dove va con le mie chiavi?'.
Studente: 'Ecco dimostrato che sono sue!'.
Professore: 'Promosso'.
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Una giovane sposina telefona alla madre: "Mamma, io e Carlo abbiamo litigato!".
"Oh, cara com'è romantico... è il vostro primo litigio...".
"Si', mamma... ma ora col cadavere che ci faccio?".
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Flavia Vento decide che ha bisogno di una bella sfoltita alla chioma e si reca dalla sua parrucchiera di fiducia. Entra e si siede, vista la consuetudine, in una sedia pronta per il taglio. Si avvicina sculettando il coiffeur che la squadra e le dice: "Cara o ti togli quelle orribili cuffiette e non riuscirò mai a scolpirti il caschetto!!". La bionda, allontanandosi per un momento uno degli auricolari, gli fa: "Non posso farlo!". Allora il parrucchiere: "Maddaaaaaiiii.....non fare la schiocchina.....ma ragiona 'n'attimo.....come faccio a tagliarti i capelli con quelle orribili cose sulla testa!!!". Allora Flavia vento, sempre scostandosi appena un auricolare, con gli occhi un pò sgranati: "Se me le tolgo, morirò!!". "Che stupidina!!! Sempre voglia di scherzare... sempre quelle tue boutade... che pazza!!!. Facciamo una piccola prova... rischiamo la vita, va'...!!". Avvicinandosi repentinamente a Flavi a, le sfila le cuffiette e le appoggia sul tavolo e poi se ne va a prendere i forbicioni per partire col taglio. Al ritorno trova la ragazza lunga distesa sul pavimento, un corpo esanime. Il suo sorriso si trasforma ben presto in smorfia e si butta sulla poverina, afferrandogli il polso che era fermo... A questo punto in preda al panico più totale, il coiffeur fissa lo sguardo stravolto sulle cuffiette del walkman che stringeva ancora nella mano sinistra e con mano tremolante se le avvicina lentamente alle orecchie. Una voce energica, martellante stava dicendo: "Inspirate... e un...due...tre. Espirate.... e un....due....tre... Inspirate..."
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Una ditta deve assumere un dipendente. I due dirigenti si chiedono che tipo di domande porre ai candidati.
- Io farei una domandina facile giusto per metterli a loro agio!
- Va bene... li faremo contare fino a 10!
Arriva il primo candidato. E l'esaminatore:
- Ci conti fino a 10 per favore.
- Due... quattro... sei... otto...
- Ma no... con tutti i numeri!
- Sa, io sono postino, e faccio il lato dei numeri pari, per me adesso esistono solo quelli!
- D'accordo... vada pure!
Arriva il secondo candidato.
- Ci conti fino a 10 per favore.
- Uno... tre... cinque... sette...
- Ma no... con tutti i numeri!
- Sa... sono collega di quello di prima, solo che io faccio l'altro lato della strada, quello dei dispari e per me adesso esistono solo quelli!
- Va bene, vada.
Arriva il terzo candidato.
- Per caso anche lei è postino?
- No, ci mancherebbe... io lavoro in comune!
- Oooh, meno male... ci conti allora fino a 10 per favore!
- Asso due tre quattro cinque sei sette fante cavallo e re!
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Un impiegato pubblico trova, dietro un polveroso faldone, una bella lampada di ottone, e pensa che starebbe bene sulla sua scrivania. La porta nel suo stanzino e comincia a lucidarla. Come al solito esce il genio dei 3 desideri. L'impiegato non e' convinto e per prova chiede un cappuccino, zuccherato al punto giusto, con panna e cornetto. Poooof! Ecco il cappuccino compare sul suo tavolo. Allora decide di lanciarsi in un desiderio piu' concreto: "Voglio andare in un'isola tropicale piena di ninfomani!". Poooof! E si trova sull'isola tropicale, piena di signore e signorine molto assatanate. Al che esprime il terzo desiderio: "Voglio smettere di lavorare per tutta la vita!". Poooof! E si ritrova alla sua scrivania.
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Benefici del trombare rispetto al correre
Quando corri sei solo. Se si corre con qualcuno è inevitabile che si cerchi di correre più veloci dell'altro. Trombando no, si cerca sempre di raggiungere la meta assieme. Pertanto, trombare "Sviluppa il lavoro d'equipe e combatte l'egoismo". Correre no.
Per correre è necessario l'acquisto di molti indumenti, anche costosi. Per trombare è invece sufficiente togliere gli indumenti che s'indossano. Come si può costatare, trombare "Sviluppa il senso del risparmio e combatte il consumismo sfrenato". Correre no.
Per correre è necessario alzarsi dal letto. Per trombare è tutto il contrario. Tutti sappiamo che nel letto si sta meglio che in qualsiasi altro posto. Pertanto, trombare è un modo per "Esercitarsi nel nostro posto migliore". Correre no.
Correre esige un grande sforzo, in cambio di poco piacere. Trombare da invece un enorme piacere e lo sforzo è minimo. Così scopriamo che trombando "Otteniamo il massimo col minimo sforzo", una regola fondamentale che non è conseguita correndo.
Dopo la corsa normalmente ci si ritrova di malumore, a causa della stanchezza, e fanno male le ginocchia. Al contrario,
dopo una trombata ci si ritrova con un sorriso da orecchio ad orecchio. E' chiaro che trombando "Scopriamo l'allegria del vivere". Correndo no.
Se ti chiamano per correre, in genere trovi scuse per non andarci. Ora, siamo sinceri: dovesse trattarsi di trombare... eh? A qualsiasi ora esci di corsa. E' chiaro: trombare "Aumenta il senso della puntualità". Correre, invece, no.
Dopo aver corso, normalmente non vi è desiderio di ripetere la corsa. Dopo una sana trombata, invece, è assai frequente il desiderio di ripeterla, cosicchè trombando si ottiene il vero "Interesse in ciò che si fa". Correndo no.