Terapia a lungo termine con inibitori di pompa protonica e rischio di frattura all'anca

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tarantola17
00venerdì 1 giugno 2007 22:09
Uno studio nested caso-controllo ha valutato la correlazione tra uso di inibitori di pompa protonica (PPI) e rischio di frattura all’anca, impiegando il General Practice Research Database che contiene informazioni relative a pazienti residenti nel Regno Unito.

La coorte era costituita da utilizzatori di PPI e non utilizzatori di antiacidi, di età >50 anni.
I casi di frattura all’anca erano 13.556 ed i controlli 135.386. L’odds ratio aggiustata (AOR) di frattura all’anca dopo >1 anno di terapia con PPI è stata di 1,44 (IC 95% 1,30-1,59).
Il rischio aumentava significativamente nei pazienti in trattamento a lungo termine con PPI ad alte dosi (AOR 2,65; IC 95% 1,80-3,90, p<0,001).
La correlazione diventava maggiormente significativa all’aumentare della durata della terapia con PPI (AOR a 1 anno 1,22; IC 95% 1,15-1,30), a 2 anni 1,41 (IC 95% 1,28-1,56), a 3 anni 1,54 (IC 95% 1,37-1,73), a 4 anni 1,59 (IC 95% 1,39-1,80); p<0,001.

La terapia a lungo termine con PPI, soprattutto ad alte dosi, è associata ad un aumento del rischio di frattura dell’anca.

Fonte
Yang Y et al. Long-term proton pump inhibitor therapy and risk of hip fracture. JAMA 2006; 296; 2947-53.
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